Carpe diem è una locuzione latina tratta dal poeta latino Orazio. "Quam minimum credula postero", è questa la frase che nell'Ode del poeta conferisce il vero significato al carpe diem, traducibile in italiano come "cogli l'attimo e sii meno fiducioso possibile del domani. Questa frase è stata poi tramandata nel nostro Paese e quest'oggi è vista come un consiglio che ti spinge ad affrontare le tue paure e le tue insicurezze subito senza rimandare.
Anche la nostra scuola quest'anno ha denominato la festa di mezza quaresima carpe diem. "Festa", so cosa si potrebbe in un primo momento:"A scuola non bisogna fare feste", "A scuola bisogna studiare e non divertirsi" ed altre frasi di questo genere.
Si può dire però che questa non è una festa come tutte le altre e quello che sto per scrivere potrà anche sembrare una contraddizione.
La festa di mezza quaresima, soprattutto nelle piccole frazioni, viene festeggiata bruciando la vecchia: un'alta donna anziana costruita in legno e stoffa, che una volta bruciata, raffigura la metafora dell'abbandonare tutti i giorni e le azioni passate. Nel nostro contesto invece, quello scolastico, gli anziani e le fiamme non hanno un significato simbolico. Nella mia scuola, infatti, tutti noi giovani alunni dobbiamo essere in grado di organizzare e mettere in scena un breve spettacolo, dimostrando ai docenti di possedere delle abilità e di saper raggiungere obiettivi, quali la collaborazione e l'organizzazione, anche quando si tratta di attività scolastiche non formali. Quest'anno il tema principale della scenetta era quello di interpretare canzoni legate al passato e qui torna la contraddizione: ricordare il passato e non "bruciarlo".
Questa attività però, anche se è vista come "non formale", è stata la base che ha spinto ad affrontare una lezione formale che, ha spinto ad accendere la curiosità che ha portato poi ad imparare. Questo dimostra che in fondo tutte le attività organizzate dalla scuola sono istruttive, sia dal punto di vista scolastico (apprendere nuovi concetti) ma anche dal punto di vista personale.
L'autovalutazione ci spinge a riflettere su tutto il lavoro affrontato, dalle basi iniziali fino al risultato finale, mettendo in evidenza i punti di forza e dando dei consigli per migliorare i punti di debolezza. Passato e futuro, dunque; il presente è solo un ponte.
Anna Vivenzi
Cl. 3^A
-Assessorato alle Dinamiche Europee